ECCO COSA E’ SUCCESSO AD ECOMONDO…

In un post precedente vi ho parlato di Ecomondo, la Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile che si è tenuta a Rimini.

Ebbene una cara amica, Danda, lo ha visitato ed ha appuntato nel seguente articolo tutto ciò che ha potuto vedere ed ascoltare.

Qui di seguito troverete l’intero resoconto di Danda, la quale ringrazio tantissimo per essere stata inviata per un giorno e per avermi fornito questa sua preziosa testimonianza!

Sabato 8 novembre si è concluso Ecomondo, 12° Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, in contemporanea con Key Energy, Fiera internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibile, il Clima e le Risorse per un Nuovo Sviluppo.
Ci sono stati quasi 65.000 visitatori totali, il 12% in più rispetto allo scorso anno, un trend che è costantemente in aumento. Oltre 1000 aziende hanno esposto i loro prodotti e servizi dedicati all’ambiente, c’è stata anche una massiccia presenza dei media e questo fa sperare bene.

Durante le quattro giornate si è discusso di moltissimi argomenti: ciclo completo del rifiuto e dell’imballaggio, bonifiche delle zone inquinate, ciclo delle acque e analisi dei sistemi integrati di controllo delle stesse, energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica, mercati dell’energia, mobilità sostenibile ed idrogeno, qualità dell’aria, rischi e danno ambientale, servizi per l’ambiente, organismi nazionali ed internazionali preposti alla tutela ambientale.
Insomma, un appuntamento più che unico, rivolto soprattutto ai professionisti e alle aziende del settore provenienti dall’Europa e da molti Paesi del resto del mondo.

Sicuramente sono stati tanti anche i semplici ‘curiosi’ che hanno fatto capolino in questa rassegna internazionale. Ai non esperti del settore si è dispiegato innanzi agli occhi un vastissimo panorama di tecnologie. Osservandole s’intende che ci sono buone speranze perché in tutti i settori dell’industria avvenga presto un decisivo cambiamento, in positivo per quanto riguarda l’attenzione alle problematiche ambientali.

Ovviamente in una sola giornata, l’ultima, è stato difficile poter visitare tutti gli stand, soprattutto perché molti stand si sono svuotati con anticipo rispetto all’orario di chiusura.
La fiera è enorme (circa 85.000 metri quadrati) e quest’anno ha occupato tutti i padiglioni disponibili, in tutto 16. Ogni padiglione ha ospitato in maniera un po’ eterogenea sezioni dedicate ai particolari “progetti speciali”, intervallate da aree sosta ed esposizioni molto interessanti soprattutto per i curiosi.

Cominciando da queste ultime, posso ammettere, per mia (de)formazione professionale, di essere stata attratta principalmente dalla hall e dai tanti angoli dei padiglioni dedicati ad “Eco Fatto”, una rassegna di produttori e designer del riciclo, dove è stato possibile ammirare capolavori di design industriale e manufatti realizzati con i materiali più impensati: dalle chaise longue, scrivanie, sedie e librerie di cartone ondulato, di “Idee di cartone”, alle panchine in alluminio, alle padelle o alla “Ricicletta” in 100% alluminio riciclato, alle modernissime borse realizzate in copertone dalla designer Heidi, alle sculture e complementi d’arredo in vetro riciclato, alle candele in vetro e cera, alle poltrone, passerelle, parchi giochi ed isole ecologiche in plastica riciclata, ai comodissimi e coloratissimi pouff sempre realizzati con camere d’aria… insomma, non c’è che dire, un pozzo di nuovi materiali e idee creative. Mi è venuto spontaneo chiedermi: “Chi aveva detto che gli oggetti riciclati sono brutti?”

Partendo dall’ingresso ovest della fiera è stato possibile addentrarsi nella sezione “Salve!”: è stato immediato stupirsi alla vista di enormi macchinari e veicoli industriali dedicati al recupero dei rifiuti e alla pulizia. Aggiungerei che vedendo l’enorme mole di queste tecnologie si ha l’impressione di essere ancora molto lontani dall’idea di robottino compattatore che ci ha ultimamente rallegrato e fatto riflettere al cinema. I rifiuti sono qualcosa di molto ingombrante e in alcuni casi molto pesante… dalla spazzatura di casa nostra è molto difficile rendersene conto e qui non puoi fare a meno di notarlo!

Zigzagando tra i corridoi, si prosegue addentrandosi nelle varie realtà locali ed internazionali, facendo una più approfondita conoscenza delle imprese che offrono i servizi ambientali: ad esempio, posso citare la regionale Hera, che ha allestito un enorme stand fatto di container, tra cui “Casa Hera”, un interessantissimo corridoio virtuale, allestito per calcolare i propri consumi domestici.
È stato anche interessante conoscere alcuni esempi di isole ecologiche mobili, super attrezzate per la raccolta di rifiuti pericolosi ed ingombranti quali per esempio i RAEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche). A questi rifiuti Ecomondo ha dedicato una serie di convegni particolari, intitolati “sistema RAEE” per conoscere e discutere le nuove normative sul loro smaltimento.
Ogni azienda di servizi non solo ha messo in vetrina le proprie tecnologie, ma ha messo anche a disposizione dati, informazioni, e tutto quanto possa servire agli esperti del settore e non per muoversi meglio nello smaltimento dei rifiuti.

Nell’ottica principale della fiera di dare un valore al “Rifiuto come risorsa”, si è dato spazio alle tecnologie per il recupero di vari tipi di rifiuti: in particolare i rottami metallici (col progetto “MetalEco”), gli inerti da costruzione e demolizione (progetto “Inter Tech”), la gomma e i pneumatici fuori uso (progetto “Just Rubber”), i rifuti derivati dai prodotti per l’informatica (progetto “Ri3, Rigenera, Ricarica, Riusa”), e i RAEE. Ma non sono mancati numerosi stand sui rifiuti organici, con dimostrazioni sul compostaggio industriale e domestico, sul legno, con l’esposizione di manufatti di legno riciclato, sulla carta e cartone, sull’olio esausto e sul vetro.
La plastica non è stata esclusa, anzi uno dei pochi settori in cui è stato possibile vedere dal vivo, come funzionano alcuni sistemi di separazione meccanica attualmente sul mercato, per chi è incredulo sul come avvenga la differenziazione dopo la raccolta.
Inoltre è stato curioso vedere come, in quasi tutti gli stand, i rifiuti si trasformino in materie prime perfettamente utilizzabili, con l’esposizione di campioni di ogni sorta, dal rame estratto dai cavi e ridotto in polvere ai vari tipi di granulati di plastica.

Altri grandi spazi espositivi (interessanti per i professionisti, un po’ meno per i curiosi) sono stati dedicati alle imprese che bonificano i territori e le acque reflue (approfonditi nei progetti “Reclami Expo” e “Oro blu”) che hanno esposto le tecnologie e gli impianti disponibili, le tipologie degli interventi, le tecniche di bonifica, i prodotti utilizzati.
Non meno degni di nota ma comunque rivolti al mondo industriale sono stati stand degli espositori sulle energie rinnovabili quali solare, fotovoltaico, eolico, e produzione di biogas e biofuel.

Fra i grandi padiglioni, alcune sale di comunicazione hanno ospitato le mostre sulla “Città Sostenibile”, interessanti percorsi nella progettazione delle architetture urbane e private, pensate con criteri di sostenibilità, recupero e risparmio energetico. Osservando i pannelli espositivi, magistralmente realizzati con cartone e pallet da recupero, si ha l’impressione di essere notevolmente all’avanguardia nel campo progettuale e tecnologico, ma ancora lontani dal momento in cui queste architetture potranno essere facilmente accessibili ad ogni tipo di cittadino.

C’è stato modo anche di affacciarsi all’isola degli “Acquisti Sostenibili”, sezione che immaginavo più estesa, ma che ha comunque offerto un buon numero di prodotti ecologici in vendita, tra cui gadget ad energia solare, cancelleria per l’ufficio realizzata in materiale riciclato o compostabile, detersivi e prodotti per l’igiene ecologici, accessori e vestiario da commercio solidale, libri a tema e giocattoli in materiali naturali.

Da annoverare il grande spazio dedicato a Conip (Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica) e  Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), presente con i suoi numerosi settori, Cial (alluminio), Comieco (carta), Rilegno (legno), Corepla (plastica), Coreve (vetro) e il Consorzio Nazionale Acciaio. Unitamente alla Tetrapak Italiana, che ha esposto finalmente i prodotti di riciclo degli imballaggi in cartone accoppiato a platica e alluminio, “Carta Frutta®” e “Ecoallene®”, tutti hanno messo a disposizione numerose campagne informative su carta che ahimé, a fine fiera, sono rimaste abbandonate costituendo già di per sé rifiuto. Potevano essere raccolte e ridistribuite alle scuole locali, nella migliore delle ipotesi, e spero che almeno siano state riciclate!

In realtà questa edizione, che non ha trascurato alcun dettaglio e ogni minimo settore legato all’ambiente, potrebbe generare a sua volta un’infinità di altri appuntamenti per poter approfondire le conoscenze in ogni singola parte.
Devo ammettere, però, che non mi ha fatto una buona impressione vedere il fuggi-fuggi generale degli espositori già a partire dal primo pomeriggio del sabato, proprio quando la gente comune, che lavora normalmente in un contesto al di fuori dei settori interessati, avrebbe potuto approfondire la propria conoscenza di un mondo in cui è tenuta ancora da parte e trattata ancora come se non fosse una componente fondamentale per il corretto ciclo delle materie.
Mi sarebbe piaciuto che l’esposizione fosse durata fino a domenica, coinvolgendo oltre che le scuole (per cui in settimana sono stati realizzati numerosi laboratori), i visitatori “curiosi”, spettatori importanti forse anche più delle autorità politiche e dello spettacolo che si sono qui avvicendate; mi sarebbe piaciuto parlare direttamente con gli esperti del settore e non girare tra banchi vuoti per dover racimolare informazioni scritte; mi sarebbe piaciuto vedere Ecomondo evolversi per un anno intero, coinvolgendo molte più persone e associazioni.
L’augurio che faccio ad Ecomondo, quest’evento che per quattro giorni ha letteralmente stravolto la città di Rimini, è che in futuro diventi un evento nazionale sempre più grande, coinvolgendo allo stesso modo aziende, autorità e cittadini, affinché si possa collaborare insieme per la conservazione e il rispetto di questo unico mondo in cui viviamo.

Fonte dei dati: http://www.newsrimini.it/news/2008/novembre/08/rimini/si_e_chiuso_ecomondo_2008__oltre_64.000_i_visitatori.html

Potete trovare il riassunto e la versione in inglese di questo post direttamente sul blog di DandaWorld!

2 pensieri su “ECCO COSA E’ SUCCESSO AD ECOMONDO…

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