Moda sostenibile: l’esempio di H&M Conscious Collection 2013

Non posso negarlo…mi piace curare me stessa e vestirmi bene.
Prerogativa fondamentale è sentirmi a mio agio con quello che indosso. Se poi posso scegliere dei capi rispettosi dell’ambiente ad un prezzo accettabile per le mie tasche ancor meglio.

Negli ultimi anni anche la grande distribuzione (vedi Coop con la linea targata Katharine Hamnett) e le grandi catene di abbigliamento si sono accorte della potenzialità del settore green. I consumatori sono maggiormente attenti e, oggi, potendo scegliere optano per prodotti eco-friendly.

L’esempio che vi voglio proporre è quello di H&M e della sua collezione Conscious, i cui capi sono realizzati con cotone biologico, canapaTencel e poliestere riciclato, attraverso una filiera produttiva interamente sostenibile. Abiti alla moda ma al tempo stesso rispettosi dell’ambiente.

Per coronare il lancio della collezione 2013, il colosso della moda svedese ha attivato un’iniziativa davvero lodevole: la raccolta di abiti usati, “La moda non merita di finire nei rifiuti“.

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Altromercato, Marina Spadafora e gli artigiani del sud del mondo

Moda solidale ed equo-sostenibile? Oggi se ne parla sempre di più…e meno male! Tempo fa ho scritto un articolo sulla linea in cotone biologico “Vesto Solidal” della stilista Katharine Hamnett, in collaborazione con Fairtrade, per la Coop. Una linea comoda, originale, economicamente accessibile e soprattutto “salutare”. Con soddisfazione ne parlo bene dopo averne acquistato alcuni capi.

Oggi, invece, vi segnalo la collezione equosolidale appena lanciata da Altromercato, una delle principali organizzazioni di commercio equo e solidale in Italia (che vuol dire tutela e paga giusta ai lavoratori, niente sfruttamento minorile, garanzia nel tempo di commesse sicure ai suoi fornitori, prezzi giusti a chi produce e trasparenza al consumatore), disegnata dalla stilista e docente di fashion design Marina Spadafora e realizzata da alcuni artigiani del sud del mondo. Si tratta di capi e accessori concepiti nel segno dell’etica e della sostenibilità, creati con fibre naturali e green-oriented.

“Estetica ed etica non sono in conflitto. La strada della sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità. Possiamo scegliere il modo e il mondo in cui vogliamo vivere. Responsabile è bello. Questa è la strada da percorrere”.
La Spadafora ha viaggiato molto per capire con chi e come produrre ed ecco che con Altromercato ha avviato il progetto in larga scala Auteurs du Monde. Questa collezione è lavorata con materiali biologici e certificati Fairtrade: “ogni capo ha una sua storia, identità ed è rifinito a mano da artigiani provenienti dal sud del mondo, molto spesso donne, che abitano nei villaggi asiatici, in America Latina ed Africa. Sono storie da indossare, ogni abito è una lettera da recapitare a chi l’acquista”. Continua a leggere

Katharine Hamnett, Coop e la moda solidale

Quando lo stile ha la forza delle idee, anche l’etica ha la propria estetica

Spesso e volentieri utilizzo i prodotti Coop, dai detersivi alla spina al tonno in scatola, ma soprattutto quelli della linea “Vivi verde” (la brocca e filtri per depurare l’acqua del rubinetto, i fazzoletti di carta riciclata, …) perché sono eco-friendly e hanno prezzi accessibili.

La novità è che d’ora in poi sarà possibile acquistare in questi supermercati, sotto il marchio “Solidal Coop“, anche la linea primavera-estate “Vesto Solidal“, una linea etica e sostenibile della stilista Katharine Hamnett, già conosciuta per essere la pioniera della moda eco e solidale, per essere stata ribattezzata come la “Queen of Green” dal Vogue britannico e soprattutto per l’impegno e la partecipazione sociale dimostrata negli anni (proprio lei lanciò la tendenza di esprimere il proprio pensiero sfruttando l’abbigliamento: nel 1984 incontrò Margaret Thatcher indossando la t-shirt “58% DON’T WANT PERSHING”).

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