Gli eco-blogger si raccontano: Claudia Selvetti e il suo Vita a impatto 1

“Il superfluo ci appesantisce, la necessità acuisce l’inventiva e ci mette alla prova. Quale parte di noi deve essere eliminata e quale invece conservata e valorizzata? È possibile vivere felici rinunciando a sprechi di cui a malapena ci accorgiamo?”

Così esordisce GreenKika sul suo blog. Non sai chi è? Il suo nome reale è Claudia Selvetti, un peperino amante della capoeira, dell’ukulele e, vedi un pò, anche del pianeta! Nel gennaio del 2011 Claudia ha creato il green blog “Vita a impatto 1“, spazio virtuale utile a raccontare, passo dopo passo, il suo progetto ed esperienza di riduzione del proprio impatto ecologico. Un progetto nato con l’intenzione di durare un solo anno ma che in realtà non si è mai concluso.

Claudia Selvetti

1) Benvenuta Claudia! Raccontaci cosa ti ha spinto ad aprire un blog “eco-friendly”?

Un blog è uno strumento e il blog Vita a impatto 1 è nato per divulgare il progetto omonimo che senza internet non avrebbe forse avuto la stessa risonanza. E siccome il blog è un diario, è servito anche da promemoria, per poter rileggere l’anno trascorso e fare il bilancio dei miei cambiamenti. Nel blog Vita a impatto 1 ho raccontato per un anno e oltre, il 2011, la mia esperienza di vita a basso impatto ambientale.

2) Perché hai scelto di chiamare il tuo blog “Vita a impatto 1”?

Un giorno mi è capitato di imbattermi in un quiz sul calcolo dell’impatto ambientale a tutto campo: le abitudini quotidiane, i trasporti, l’alimentazione, le scelte a tavola e al supermercato, l’approccio ai consumi di energia e risorse. Avevo già letto Colin Beavan, Safran Foer, la Gabetti, cercavo un’ispirazione per fare qualcosa di concreto anche io, ed ecco la risposta: dal quiz è risultato che se tutti si fossero comportati come me, sarebbero servite le risorse di un pianeta virgola 15. Immaginate quanti pianeti servirebbero per chi usa l’auto e viaggia spesso in aereo, chi mangia carne tutti i giorni, chi acquista prodotti esteri ecc. E così il mio cervello ha cominciato a macinare idee, fino a giungere al progetto di Vita a impatto 1, uno come il pianeta che abbiamo a disposizione e per il quale dobbiamo avere rispetto e attenzione.

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Gli eco-blogger si raccontano: Carmela Giambrone e il suo “Equo, Eco e Vegan”

“Nulla è impossibile, se non riesci impegnati e ci riuscirai, non mollare e insisti!”.

Questo è il motto dell’eco-blogger che mi ha fatto l’onore di rispondere alle mie domande. E dopo una lunga pausa della mia rubrica dedicata ai blogger amici del pianeta devo dire che si riparte con il botto ;)! Di chi si tratta? Di una ragazza dolcissima e straordinaria…Carmela Giambrone, meglio conosciuta in rete come Kia, autrice di Equo, eco e vegan* (* ecology, veganism and solidarity at the times of 2.0), laureanda in biologia, praticante giornalista-pubblicista (potete leggere i suoi articoli su molte testate, tra cui l’interessantissimo GreenMe), vegetariana da quando aveva 18 anni e vegan dal 2007. Kia collabora con associazioni, aziende e realtà web nella realizzazione di progetti divulgativi di stampo educativo ed ambientale. E’ relatrice, infatti, di molti laboratori all’interno di eventi eco-friendly (insegna e spiega l’autoproduzione di cosmetici, cucina vegan, compostaggio domestico). Famosissima per aver ideato la compostiera da balcone (portata in tv da Paola Maugeri, anche all’interno del programma “E se domani”), è una persona dalle mille risorse, fonte di eco-informazioni e d’ispirazione! Ecco cosa ci racconta…

1) Ciao Kia! Benvenuta su Madreterra e grazie per aver accettato di partecipare alle mie eco-interviste! Partiamo con la primissima domanda…quando e cosa ti ha spinto ad aprire un blog “eco-friendly”?

Ciao Elena, innanzitutto lasciami dire che sono molto felice di ricevere la tua intervista…siamo compagne di 2.0 da molto e purtroppo solo recentemente (finalmente!) ci siamo incontrate e di questo ne sono molto felice! Beh, allora nel 2007, in concomitanza con la mia evoluzione da vegetariana a vegan, mi sono detta: “perché non mettere tutto nero su bianco?” Un po’ per me, per rendermi conto dei passi compiuti e un po’ per gli altri, quelli che magari come me avrebbero voluto intraprendere la stessa strada ma magari non sapevano bene da dove iniziare. Da lì il passo è stato breve. Da semplice diario si è evoluto in quello che io chiamo ormai “il mio piccolo mondo sul mondo”

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Gli eco-blogger si raccontano: Anna Galimberti e il suo “Pensieri sparsi di una ecomamma”

Quanto ne sapete su come crescere i vostri figli in modo eco e naturale? Vi siete sempre chiesti quali giochi, cibi, vestiti e comportamenti siano più sani per i più piccoli? E come poter accomunare femminilità e sostenibilità? Allora l’intervista di oggi fa proprio al caso vostro! Vi presento, infatti, Anna Galimberti, una eco-blogger che ho conosciuto nel lontano 2008 quando iniziai questa bellissima avventura nel mondo del web 2.0.  Anna è una giovane mamma, per la precisione ecomamma ;), di Riccardo, 4 anni, e Susanna di 9 mesi che abita in un paesino della provincia di Pavia, lavora a Milano in una società di gestione immobiliare ma a tempo perso studia Scienze dei Servizi Giuridici all’Università Statale di Milano. Ovviamente, come faccio di consueto, l’ho sommersa di domande perché dal suo dolce blog “Pensieri sparsi di una ecomamma” è possibile imparare molto! Anche se non si hanno ancora dei figli.

1) Ciao Anna! Quando e cosa ti ha spinto ad aprire un blog “eco-friendly”?

L’idea è nata a marzo 2008, quando il mio primo figlio aveva 3 mesi e io stavo entrando con entusiasmo nel mondo delle ecomamme. Durante un pranzo coi miei fratelli e una mia amica è nata l’idea di condividere questa esperienza, per diffondere il più possibile il concetto che uno stile di vita sostenibile non solo è fattibile ma dà un sacco di soddisfazioni! Detto fatto, abbiamo comprato il dominio ed è iniziata questa avventura di condivisione.

2) Perché hai scelto il titolo “Pensieri sparsi di una ecomamma”?

Allora non sapevo ancora quanto fosse diffuso sul web il termine ecomamma, era appena iniziato questo movimento di consapevolezza delle mamme, che si sono prese lo spazio per approfondire e recuperare il proprio ruolo di protagoniste nelle scelte per i figli e la famiglia, per staccarsi dalle risposte pre-confezionate che il mercato ci offre, pensando e decidendo al posto nostro. Il blog raccoglie le mie esperienze da mamma con un occhio di riguardo all’ambiente e al risparmio (economico, energetico etc), pensieri sparsi appunto, perché non c’è un disegno di fondo, se non l’obiettivo di condividere le mie esperienze e le mie riflessioni, che siano personali o ispirate dalla Rete.

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